IL MIO PALIO
Laura Brocchi
Il drappellone di luglio 2017
Per il Palio del luglio 2017 ho realizzato un’opera dai contenuti chiari e riconoscibili, dividendo lo spazio in pochi e ben leggibili elementi pittorici. In alto campeggia la figura della Madonna di Provenzano, per la quale ho immaginato un volto ‘vero’, di una donna reale che nella sua umanità che ci guarda tutti. La sua iconografia rimanda però all’antica statua in Provenzano con il caratteristico rivestimento in argento che la adorna: per questo motivo ho applicato la particolare gorgiera in rame argentato decorata con un cristallo a cabochon di richiamo, questa volta, alle Madonne gotiche senesi.
L’idea principale della composizione del drappellone è legata al velo della Madonna, che scende per tutta la lunghezza del palio, divenendo un morbido sipario, di chiaro rimando al sipario in velluto blu notte del Teatro dei Rozzi, cui il drappellone è dedicato. Da questo sipario si affacciano gli elementi protagonisti della composizione: il boccascena dello stesso Teatro, con i suoi stucchi e l’orologio, che segna le sette e mezza, l’ora della corsa, il grande cavallo, protagonista principe della nostra Festa.
Il barbero bianco ha quale sfondo le assi del pavimento del palcoscenico, rappresentate come se fossero gli spicchi di Piazza del Campo: luogo di rappresentazioni e battaglie, ma anche luogo del giubilo per la Contrada vincitrice. E tale giubilo è racchiuso – particolare minuzioso e minuto in un dipinto dalle grosse figure – nell’occhio del cavallo, che sprigiona raggi al pari di un sole radioso.
Per la parte dipinta ho usato con determinazione la tecnica che abitualmente uso per la seta delle bandiere, soprattutto per evitare danneggiamenti nei momenti del giubilo e in quelli successivi, quando il drappellone viene toccato da centinaia di mani; ho volutamente lasciata incolore la seta all’interno del boccascena sia per dare l’idea della luce prorompente dal fondo, sia per non nascondere del tutto e per valorizzare questo materiale prezioso e bellissimo. Il mio palio però doveva presentare anche elementi che riconducessero alla tecnica che, oltre la pittura, pratico da sempre, quella dello sbalzo dei metalli, che ho imparato nella bottega di famiglia e che mi ha fatto conoscere ai più per i 5 masgalani realizzati finora.
Ed è ovvio che quella delle applicazioni in metallo è stata la parte tecnicamente più complessa e lunga nei tempi di realizzazione. Sono in rame sbalzato e argentato il grande simbolo dell’Accademia dei Rozzi, gli stemmi delle Contrade, dei Terzi e del Sindaco.
Nella rappresentazione delle Contrade ho voluto ridisegnare gli emblemi traendo ispirazione dall’iconografia ufficiale, ma rivisitandola a mio modo, accostando a ciascuna anche un rimando grafico facilmente riconoscibile nelle bandiere o nei fazzoletti.
Guarda il video realizzato da Videodocumentazioni (Silvia Folchi)